Nell’ambito dell’ingegneria navale la progettazione 3D sta acquisendo un ruolo sempre più importante e prezioso, non solo per quel che concerne la costruzione di imbarcazioni ma anche, per esempio, dal punto di vista della sicurezza: grazie alle tecnologie 3D e alle relative simulazioni, infatti, è possibile ridurre le collisioni in mare tra i mezzi navali, e di conseguenza limitare l’impatto di eventuali sversamenti di sostanze inquinanti nelle acque. Le simulazioni a tre dimensioni, che sono sempre più sofisticate, fanno riferimento a numerosi parametri, e riescono a riprodurre scenari dinamici anche molto complessi, tra i quali incidenti ed eventi che coinvolgono non solo le navi, ma anche le strutture off shore e i porti, con una rappresentazione più che realistica delle condizioni ambientali – e quindi del vento e del mare – e delle varie linee costiere.
Ma l’ingegneria navale si avvale della progettazione 3D anche in altri modi, secondo una varietà di situazioni e di opportunità: non è un caso che anche la Marina Militare Italiana abbia deciso di arricchire la propria dotazione tecnologica valorizzandola con la stampa 3D, uno strumento digitale di fondamentale importanza per rendere più agevole e più efficace la prototipazione di modelli di imbarcazioni nuove.
Ma come avviene un progetto base in questo senso? Per prima cosa si procede con uno studio di fattibilità, cui seguono un piano generale e la valutazione del peso della nave. L’insieme delle specifiche tecniche include la verifica della stabilità e dei valori idrodinamici, nel contesto di una impostazione strutturale di base che tiene conto, ovviamente, dei calcoli strutturali diretti e del dimensionamento. Successivamente, ci si dedica ai piani di classifica di scafo, con una particolare attenzione rivolta ai piani dei ferri e alla sezione maestra; è la volta, poi, dei piani di classifica di macchina ed impianti, con il bilancio elettrico, il calcolo della ventilazione dei locali, gli schemi generali di macchina, e così via.
Ancora, la progettazione 3D nell’ambito dell’ingegneria navale prevede i piani strutturali esecutivi, con i disegni costruttivi di produzione e la modellazione dello scafo a tre dimensioni; dopo che ci si è occupati dei file per il taglio a controllo numerico, ci si può concentrare sui piani di montaggio, sui disegni costruttivi di produzione e sugli impianti esecutivi. Insomma, anche nelle costruzioni navali la modellazione 3D sta conquistando un ruolo primario, perché è in grado non solo di migliorare l’affidabilità delle soluzioni proposte, ma anche di ridurre e di velocizzare i tempi di lavoro.
In fase di costruzione i progetti possono essere seguiti in ogni minimo dettaglio, e tutte le necessità armatoriali possono essere soddisfatte a basso costo. Particolare attenzione viene dedicato, poi, all’aspetto estetico, sia che siano coinvolte delle navi commerciali, sia che siano coinvolte delle imbarcazioni di altro genere. Si può affermare, in conclusione, che la progettazione e la modellazione 3D per l’ingegneria navale sono garanzie di innovazione e sinonimi di alti standard di qualità, non solo per ciò che concerne il design di interni ma anche per quel che riguarda i particolari costruttivi degli esterni.